TETTI PIANI E VENTILATI: CARATTERISTICHE E DIFFERENZE.

Caratteristiche strutturali e funzionali dei tetti piani e ventilati.

Le coperture o nel linguaggio più comune i tetti, hanno la funzione di delimitare la parte superiore degli edifici e di proteggere l’edificio e chi ne fa uso dagli agenti atmosferici e dalle variazioni climatiche.

Lo scopo primario dei tetti è di smaltire le acque meteoriche, impedire l’insorgenza di umidità, opporre resistenza alle sollecitazioni climatiche e ridurre la dispersione termica degli edifici. La struttura del tetto si compone sempre di due elementi essenziali; il manto di copertura che rappresenta la parte più esterna della copertura e ha la funzione di smaltire e garantire la tenuta dell’acqua e la struttura portante che svolge la funzione di sostegno del manto sovrastante.

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Da questa prima definizione è facile capire l’importanza dell’impermeabilizzazione delle coperture degli edifici che in primo luogo devono garantire resistenza all’acqua e ai carichi, come il vento e la neve.

Prima di descrivere le differenze sostanziali tra tetti piani e tetti ventilati illustriamo in modo sintetico i vari strati di materiale che solitamente compongono l’isolamento delle coperture.

Come abbiamo già visto la parte più esterna dal tetto è composta dal manto di copertura, solitamente realizzato in tegole, coppi o legno. Al di sotto del manto, laddove presente, si colloca l’intercapedine di ventilazione con lo scopo di impedire l’insorgere dell’umidità e asciugare eventuali infiltrazioni causate dall’acqua o dalla neve. Lo strato successivo è detto telo e possiede anch’esso caratteristiche d’impermeabilità all’acqua e ha la funzione di proteggere gli strati sottostanti dalle infiltrazioni esterne di aria e acqua. Sotto il telo troviamo l’isolante che, a seconda della tipologia di tetto, può possedere caratteristiche più o meno traspiranti e assicura l’isolamento termico e acustico della copertura. Il penultimo strato è composto da un altro strato di telo a barriera vapore che possiede un’elevata resistenza al vapore e impedisce il passaggio di vapore acqueo dall’esterno e la fuoriuscita di calore dall’interno dell’edificio evitando la formazione di condensa. L’ultimo strato che svolge il compito di supporto per gli strati superiori è detto tavolato.

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Vediamo ora le differenze tra le due tipologie di tetti.

tetti piani sono caratterizzati da una pendenza minima e inferiore al 5% come definito dalla normativa UNI (Ente Nazionale Italiano dell’Unificazione). Tale pendenza assicura unicamente lo scorrimento dell’acqua fino agli scarichi.  I tetti piani sono per loro natura non ventilati e tale condizione impone a questa tipologia di tetto l’assenza di funzioni traspiranti. I tetti piani mantengono le loro funzioni strutturali di copertura  grazie allo strato che svolge il ruolo di barriera vapore  pertanto nella scelta del tipo di isolante da utilizzare sarà opportuno preferire materiali che mantengono le loro caratteristiche funzionali anche in presenza di forti tassi di umidità, come ad esempio il sughero o il vetro cellulare.

tetti ventilati sono caratterizzati da una pendenza maggiore del 5% si parla in questo caso di tetti a falda, ossia realizzati da più facce piane inclinate, dette appunto falde.  L’inclinazione dei tetti a falda permette di creare un’intercapedine, di norma di circa 4 o 6 cm, tra il manto di copertura e lo strato isolante. L’intercapedine ha funzione di ventilazione in quanto favorisce il passaggio dell’aria tra i due strati e contribuisce anche al raffreddamento dello strato isolante. In tal senso l’intercapedine di ventilazione svolge una doppia funzione, agevola il passaggio del vapore dall’interno dell’edificio verso l’esterno e contemporaneamente agevola lo smaltimento dell’umidità preservando l’isolante da fenomeni di condensa.

Maggiori informazioni sui tetti piani e a falda.

Per queste caratteristiche i tetti ventilati possiedono una maggiore capacità di resistenza all’umidità e inoltre nel periodo invernale riducono l’insorgenza di ristagni d’acqua sul manto di copertura.

La presenza di un tetto ventilato però non offre grandi prestazioni nel periodo estivo, soprattutto nelle zone più calde. Infatti per avere la garanzia di un adeguato isolamento dal caldo sarà necessario scegliere materiali per lo strato isolante con elevate prestazioni termiche estive, come ad esempio i pannelli in fibra di legno e il sughero.

In tema di isolamento termico vogliamo ricordare che i materiali che contengono più aria possiedono un’inferiore penetrazione al calore e quindi offrono il miglior isolamento termico.  L’aria statica infatti possiede una scarsa capacità di conduzione e pertanto maggiore è la porosità del materiale minore sarà la sua capacità di conduzione termica.

Un buon isolamento termico del tetto deve saper offrire comfort abitativo e buone prestazioni in termini di risparmio energetico durante tutto l’anno pertanto è fondamentale in fase di progettazione valutare le diverse esigenze a cui il tetto dovrà rispondere. Il comfort abitativo deve poter esser garantito da un buon risparmio energetico sia per motivi economici che di riduzione dell’impatto ambientale perciò è importante ridurre le dispersioni termiche nei mesi invernali  e contenere al minimo il flusso termico entrante durante la stagione estiva. Solo con questi accorgimenti in fase di progettazione si potrà limitare l’uso degli impianti di riscaldamento e climatizzazione.