IMPERMEABILIZZAZIONI DI TERRAZZI, BALCONI, TETTI, COPERTURE E LASTRICI SOLARI.

Il 50% della cause condominiali e di edilizia riguarda la mancata o inadeguata impermeabilizzazione di terrazzi e coperture.

Con questo articolo vogliamo offrirvi alcuni consigli utili per comprendere l’importanza della corretta impermeabilizzazione di terrazze e coperture per ridurre le problematiche derivanti da un’errata valutazione in fase di progettazione, e quelle causate da errori durante la posa dei rivestimenti impermeabilizzanti o per via di una scarsa cura dei particolari durante l’esecuzione dei lavori.

L’IMPORTANZA DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE

Gli interventi di impermeabilizzazione di balconi, terrazzi, solai e lastrici sono necessari per porre rimedio alle deformazioni strutturali o dei giunti delle costruzioni esistenti.
Per terrazze e balconi non è sufficiente l’applicazione di un sistema impermeabilizzante perché è fondamentale considerare i diversi aspetti quali le sollecitazioni strutturali, le corrette pendenze, i raccordi e la cura dei giunti.

Il calcestruzzo armato, di cui sono composti la maggior parte dei balconi e dei terrazzi, è un materiale che ha peculiarità chimico-fisiche direttamente collegate a particolari tipologie di deformazioni, alcune di queste si manifestano istantaneamente, mentre altre si presentano nel tempo.

Le deformazioni (termiche, dinamiche, da ritiro, ecc.) a cui una struttura è soggetta nel corso del tempo sono numerose e ogni tipo di deformazione deve essere attentamente valutata in fase di progettazione. Per quanto riguarda il comportamento di un terrazzo o di un balcone, sappiamo che queste strutture sono soggette a tutte le deformazioni che riguardano, non solo la struttura vera e propria ma anche la sovrastruttura, quindi massetti e pavimentazioni, sui quali dovranno essere riportati eventuali giunti strutturali e creati i giunti di controllo e di dilatazione.

I giunti strutturali hanno la funzione di assorbire sollecitazioni strutturali (cedimenti dovuti al terreno, azione del vento, azione sismica, etc.), funzionali (vibrazioni, oscillazioni da transito, etc.) e termiche (dilatazione e contrazione dei materiali). I giunti di controllo o di contrazione servono per controllare la formazione e l’ampiezza delle fessure da ritiro in modo che non si determinino problemi di carattere funzionale o estetico. I giunti di dilatazione sono realizzati per assorbire le dilatazioni termiche che si sviluppano per esempio nelle pavimentazioni ceramiche o di altra tipologia.

Le sollecitazioni dinamiche e fisiche cui sono sottoposte terrazze e coperture implicano che lo strato impermeabilizzante possegga elevate caratteristiche prestazionali. Esso deve essere in grado non soltanto di garantire l’impermeabilità, ma anche di aumentare la durabilità della struttura assecondandola nelle sue deformazioni. Nelle impermeabilizzazioni, più che in ogni altro settore, sono i particolari a fare la differenza. La qualità dei prodotti offre sicurezza in termini di tenuta all’acqua e una posa meticolosa garantisce la continuità ed il rispetto puntuale della scheda tecnica. Gli attacchi ringhiera, gli scarichi, le canalette, i raccordi tra verticale ed orizzontale, i giunti e gli altri punti critici costituiscono elementi fondamentali da non trascurare. È proprio in questi punti che la “cura del particolare” esalta la qualità dell’intervento di posa e dei materiali impiegati. Nella “cura dei particolari” la Fratelli Gianni esprime appieno il proprio know-how offrendo soluzioni tecniche semplici e sicure.

Alla luce di quanto detto, non si può quindi parlare di un singolo prodotto impermeabilizzante ma è opportuno, anzi necessario, parlare di sistema impermeabilizzante, composto da più prodotti indispensabili a garantire la chiusura ermetica del sistema stesso.

In commercio esistono molti tipi di impermeabilizzanti, tra cui i sistemi bicomponenti, i sistemi impermeabilizzanti monocomponenti, le armature di rinforzo e dei nuovi impermeabilizzanti pronti all’uso.

Tutti questi tipi di impermeabilizzanti consentono di intervenire su terrazze e balconi:

  • contenendo gli spessori della protezione;
  • evitando la rimozione del pavimento esistente, con innegabili vantaggi sui tempi di esecuzione e di smaltimento in discarica del materiale di risulta, quindi con notevole economicità;
  • posando le nuove piastrelle direttamente sull’impermeabilizzante. Questa soluzione, rispetto alla tradizionale guaina posizionata tra soletta e massetto, permette di proteggere il sottofondo evitando sia la formazione di efflorescenze sulle fughe e sulle piastrelle (se porose), sia il degrado causato dai cicli di gelo e disgelo.

 

IMG 1099 2 225x300 1 Rimozione della vecchia guaina prima della posa della resina 292x300 1

RIPRISTINO DELL’IMPERMEABILIZZAZIONE SU STRUTTURE ESISTENTI

Prima di attuare il ripristino dell’impermeabilizzazione delle strutture esistenti, è fondamentale procedere con una prima fase di verifica, al fine di determinare lo stato di conservazione dei supporti sui quali si andrà ad intervenire. Questa fase è fondamentale perché permette di definire le adeguate modalità di intervento al fine di assicurare la corretta impermeabilizzazione della struttura e la finitura estetica desiderata.

Le verifiche iniziali includono la valutazione:

  • delle resistenze meccaniche della pavimentazione e del massetto;
  • della presenza di eventuali avvallamenti o irregolarità;
  • delle corrette pendenze.

Sulla base dei risultati ottenuti dalla verifica iniziale è possibile suddividere le tipologie di intervento in tre categorie:

  1. Impermeabilizzazione in sovrapposizione alla pavimentazione esistente;
  2. impermeabilizzazione previa rimozione della pavimentazione esistente;
  3. ripristino totale con demolizione della pavimentazione e del massetto esistenti.

Tuttavia prima di procedere con la posa dell’impermeabilizzazione, è importante verificare con cura alcuni particolari costruttivi che possono costituire discontinuità nello strato di tenuta all’acqua, come ad esempio:

  • corpi passanti il piano orizzontale
  • giunti strutturali e dilatazione
  • attacchi della ringhiera
  • scarichi
  • raccordi tra orizzontale e verticale
  • fessurazioni

applicazione resina 300x225 1 Posa del secondo strato in ardesia 400x284 1

 

IMPERMEABILIZZAZIONE IN SOVRAPPOSIZIONE ALLA PAVIMENTAZIONE ESISTENTE

L’impermeabilizzazione in sovrapposizione alla pavimentazione esistente può aver luogo nei casi in cui la pavimentazione esistente risulti integra e ben ancorata al substrato. Si potrà dunque passare alla posa dell’impermeabilizzante senza demolire la pavimentazione esistente. Prima di procedere con l’impermeabilizzazione sarà tuttavia necessario rimuovere gli zoccolini e demolire l’intonaco presente fino ad un’altezza di 10 cm circa dal suolo calpestabile. Successivamente si procede con il lavaggio della pavimentazione con una miscela di acqua e soda caustica, che poi sarà sciacquata accuratamente per rimuoverne ogni residuo. Al termine la pavimentazione dovrà risultare pulita e sufficientemente ruvida affinché sia possibile l’adesione della malta cementizia impermeabilizzante.

IMPERMEABILIZZAZIONE CON RIMOZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE ESISTENTE

Se l’analisi preliminare ha evidenziato un’usura della pavimentazione o uno scarso ancoraggio della stessa al supporto sarà necessario procedere con la demolizione della pavimentazione e con l’abrasione della colla residua presente sul massetto così da poter ottenere un’ottima resa estetica e funzionale applicando la nuova pavimentazione. Prima di procedere con la posa della nuova pavimentazione sarà opportuno verificare l’integrità del massetto e intervenire sulle eventuali fessurazioni presenti. Successivamente si procederà con la posa del sistema impermeabilizzante e l’applicazione della nuova pavimentazione.

RIPRISTINO TOTALE CON DEMOLIZIONE DELLA PAVIMENTAZIONE E DEL MASSETTO

Il ripristino totale è necessario nei casi in cui il massetto non risulti integro e quindi non idoneo alla posa del sistema impermeabilizzante. Solo in questi casi diviene necessario demolire totalmente la vecchia pavimentazione e il massetto e procedere ad un loro ripristino totale. Le fasi prevedranno quindi la demolizione totale, la ricostruzione del massetto, la posa del sistema impermeabilizzante e l’applicazione finale della nuova pavimentazione.

IMPERMEABILIZZAZIONE DI LASTRICI SOLARI E COPERTURE PIANE

Gli interventi di rifacimento o impermeabilizzazione di lastrici solari e coperture piane, necessitano di un’accurata programmazione delle fasi esecutive, in modo da evitare possibili infiltrazioni e conseguenti danni agli alloggi sottostanti, che potrebbero verificarsi in caso di precipitazioni atmosferiche durante la fase di “tetto scoperto”.

Lastrici e coperture rappresentano l’involucro esterno degli edifici e pertanto contribuiscono direttamente al loro regime di coibentazione termica. Essi sono di norma caratterizzati da un particolare regime di ripartizione delle spese condominiali. Per questo motivo interventi di manutenzione straordinaria di lastrici e coperture vanno accuratamente studiati, sia per necessità strutturali sia per poter godere degli eventuali sgravi fiscali previsti dalle vigenti normative in materia. In fase progettuale non vanno trascurati neanche gli aspetti estetici e le destinazioni d’uso delle superfici che possono essere, a seconda dei casi, ad uso esclusivo o condominiale.

L’impermeabilizzazione di lastrici solari e coperture piane può esser effettuata con o senza demolizione dei supporti esistenti, in relazione al loro grado di usura e posa, così come avviene per balconi e terrazzi. L’impermeabilizzazione può esser fatta con diverse tipologie di materiali, i tipi principali sono le membrane bituminose, le resine elasto-cementizie armate con finitura poliuretanica, le resine poliuretaniche e i manti sintetici in PVC. La scelta o possibilità di impiego del materiale impermeabilizzante è determinata dal tipo di supporto esistente e dalla finalità di utilizzo della superfice da trattare.

Le membrane bituminose hanno una doppia possibilità di impiego. Possono fungere da sottopavimento in caso di rifacimento con demolizione del supporto preesistente oppure trovano impiego come copertura senza demolizione, nel caso si tratti di coperture piane o di lastrici solari in cui è richiesta una alta capacità di resistenza nel tempo.

Le resine elasto-cementizie armate con finitura poliuretanica e le resine poliuretaniche sono disponibili in vari colori e finiture. Entrambi i materiali permettono di contenere notevolmente i costi dell’intervento di impermeabilizzazione poiché offrono la possibilità di ovviare alla demolizione del pavimento sottostante e richiedono inoltre, tempi molto più rapidi per l’applicazione.  La posa di questi materiali permette anche di effettuare una ripavimentazione diretta delle superfici con qualsiasi altro tipo di rivestimento.

I manti sintetici in PVC sono adatti per l’impermeabilizzazione di qualsiasi tipo di supporto ma trovano largo impiego per l’impermeabilizzazione delle coperture piane e sono particolarmente indicati in presenza di accentuati movimenti strutturali, ovvero su elementi metallici o prefabbricati in calcestruzzo, dove sono posti in opera in modo indipendente o semi-indipendente dall’elemento portante. I manti sintetici in PVC hanno infatti la capacità di assecondare i movimenti strutturali, permettono di eseguire la posa in modo semplice e veloce e per questi motivi sono particolarmente adatti per impermeabilizzare le coperture piane di grandi dimensioni.

Ricordiamo che per gli interventi di rifacimento di tetti e coperture è possibile abbinare la sostituzione delle vecchie antenne con dei moderni impianti centralizzati che permettono di non sostenere spese aggiuntive per l’occupazione del suolo pubblico durante la fase di intervento.